| Grazie !...Ecco un'altro pezzo....
Sorprese e complotti 9
"Bella donna"pensa Cosimo,mentre si sta recando all'appuntamento con Carolina. Ma il ricordo di chi non ha potuto avere non lo lascia mai e fa apparire tutte le altre inadeguate. "Puntuale e stupenda,sono un uomo fortunato…",accenna un inchino e la guida nella sala. La sua voce affascinante è stranamente rassicurante e sembra promettere calma e fiducia. Tutto attorno a lei è elegante e discreto,il loro tavolo defilato ma in ottima posizione. ""Ordiniamo e poi soddisferò la sua curiosità…spero" "D'accordo" risponde accennando un sorriso. Tra l'altro l'idea di mangiare qualcosa non le dispiace e le notizie,belle o brutte che siano,possono aspettare. In carcere ha imparato il valore delle cose essenziali. "Io sono nato a Capri ma il mio più grande desiderio era di andarmene e cambiare la mia vita. Ma non potevo nemmeno pensare di mettere da parte dei soldi perché tutto quel poco che guadagnavo a serviva per la mia famiglia…Senti posso darti del tu,vero? Ecco,è stato tuo padre ad avere fiducia nelle mie capacità e a consentirmi di guadagnare la somma necessaria per iniziare da capo in Sud America. Tu mi dirai..in cambio di che cosa?" Carolina ascolta in silenzio sorseggiando un goccio di vino bianco .Sa benissimo che suo padre non ha mai fatto niente per niente,tanto meno dare dei soldi,per cui immagina che dovesse trattarsi un qualche lavoro sporco…e non immagina quanto. Ma l'uomo non intende certo rivelarle la verità,solo guadagnarsi la sua fiducia ed usarla per i suoi scopi. " Ti lascio immaginare che si trattasse di un incarico pericoloso e ai limiti della legalità, sappi comunque che sono stato all'altezza delle sue aspettative. Quella scelta ha cambiato il mio destino e tuttora condiziona la mia vita. Adesso sono venuto a sapere della morte di tuo padre e della scelta coraggiosa che hai fatto per riabilitare la sua memoria. Voglio fare qualcosa anche io. C'è la possibilità di recuperare una grossa somma che tuo padre aveva accantonato e che ti spetta di diritto. Da una parte eseguirai le sue ultime volontà ,dall'altra ti ritroverai con una somma per ricominciare…chissà,magari con una tournee nel mio paese. Cosa ci guadagnerò io, pensi?. Farò pari con me stesso per l'aiuto ricevuto.. e forse avrò il privilegio di aiutare una donna affascinante il cui padre mi è stato amico". Vieni qua che ti mangio,dice il gatto al canarino,pensa Carolina,ma resta impassibile. "E come ?" " Ti dice qualcosa il nome "Pantea" ?" Improvvisamente Carolina ricorda dove ha visto l'uomo e da chi ha sentito il suo nome. Caspita, era a Capri quando cantava ! Quello che,stando alle parole di Massimo, .l'aveva sostituito nel cuore e,magari, nel letto di Vittoria. Ma non aveva letto da qualche parte qualcosa che lo riguardava ? Che era stato indagato per sequestro e tentato omicidio? Interessante! Ed è qui a cena con lei. Certo che l è strano. Ma non fa capire di avere già sentito parlare di lui e poi…..come può essere lì con lei? Lui ha capito i suoi pensieri e li anticipa." Sai,io ho avuto dei problemi che mi hanno costretto a tenere un basso profilo,ma degli amici mi hanno aiutato a chiudere il dossier che mi riguardava…" Chissà che amici! Decide di evitare di approfondire l'argomento e preferisce rispondere alla prima domanda.. " Certo,era la prima società creata da mio padre ed aveva preso il nome da una moneta greca che lui considerava il suo portafortuna" " Esatto e quella moneta è la chiave per accedere ai suoi fondi segreti, ancora in mano a vecchi e fidati collaboratori…Adesso dove è ? " E Carolina rivede Massimo che la teneva in mano mentre parlavano in carcere,rivede mentre la girava tra le dita,ricorda il suo scatto d'ira e …. " L'ha tenuta Massimo.." "Chi ?" " Massimo Galiano,l'ho lasciata a lui" Ancora lui sul suo cammino ! Cosimo nasconde a fatica uno scatto d'ira ma si controlla " Allora dovrai fartela ridare. Domani partiamo per Capri"
Fuori programma 10
La giornata è bellissima,ancora soleggiata e calda,nonostante qualche velatura di luce che avverte dell'autunno imminente. Si può ancora stare in costume,camminare sulla spiaggia e,perché no,fare il bagno. Il gruppetto che prende il sole, mentre i bambini fanno castelli di sabbia ,è rilassato e tranquillo. Tutto sommato non è stata una cattiva idea questa giornata di mare, pensa Massimo mentre cammina sul bagnasciuga portando una fascina di legna tra le braccia.Vittoria è rilassata e chiacchera con Daiana e Umberto…dov'è Umberto ? Ah ,eccolo là che parla fitto fitto con Nora ;davvero incorreggibile,sempre pronto a fare il cascamorto,sebbene,se vogliamo essere sinceri,questa sembra impermeabile al suo fascino,garbata,carina eppure molto riservata. Una donna che invita a chiedersi come è davvero,cosa c'è dietro quella splendida apparenza. Possibile che non ci sia nessuno ? Strano. E,avvicinandosi,si accorge che la stessa perplessità ce l'ha pure suo fratello ,perché,a quanto pare ,è su questo che le sta facendo il terzo grado… " E dai,possibile che non ci sia nessun fidanzato lassù che ti aspetta ? Non ci posso credere.." "E invece è proprio così" e non aggiunge altro. Umberto,però,è noto per la sua insistenza e anche,se vogliamo,per la sua curiosità su tutto ciò che concerne l'universo femminile,per cui non lascia cadere la cosa. "Ma nemmeno uno piccolo piccolo,che hai lasciato col cuore infranto ?" " Umbè,che pesante! e dai,…" lo interrompe Massimo, appena arrivato. Forse perché gli sembra di cogliere un guizzo di dolore negli occhi della donna, una sorta di sofferenza lontana che magari solo lui è in grado di cogliere. Sarà forse il tono scanzonato e leggero di Umberto,sarà che la mattina tranquilla è così rilassante, che Nora si trova stranamente a rispondergli. " Sei anni fa,quando ho preso Susanna con me,stavo per sposarmi. Mancavano tre mesi alle nozze,tutto era già deciso ma l'uomo che doveva diventare mio marito non se l'è sentita di avere già una figlia piccola,una figlia non sua che ci avrebbe impedito di iniziare la nostra vita insieme,come mi disse,"liberi e felici". Che potevo fare ? C'ero solo io….e così l'ho mandato a quel paese. E mi è passata la voglia di riprovarci " I due restano un attimo allibiti "Che razza di fetente…" sbotta Umberto,ma è Massimo quello che le appoggia una mano sulla spalla e le dice sorridendo " Hai fatto benissimo,quello non era l'uomo per te ed è stato meglio che tu te ne sia accorta subito. .Adesso,però,sarebbe ora di avere un po’ più di fiducia nella nostra categoria…non siamo tutti così,sai " Nora gli sorride con gratitudine e una sorta di tenerezza reciproca passa nei loro sguardi. " Giusto e per cominciare,che ne dite di andare a fare questo benedetto vulcano per i ragazzi….una promessa è una promessa ! Dai, Massimo, facciamo lavorare anche quelle scansafatiche delle nostre donne " C'è forse un tono di ammonimento nelle parole del fratello? Strano,non sarebbe da lui. Comunque si avviano in riva al mare dove Nicola e gli altri stanno ammucchiando la sabbia per formare una grande montagna che Alan cerca di forare . "Ecco Susi,questo è il Vesuvio,adesso mio padre ci mette dentro la legna,l'accende e lui fuma." "Bravo Nicola, adesso dammi una mano a fare lo sfiatatoio laterale,sennò non passa l'aria e il fuoco si spegne" e intanto Vittoria incomincia a scavare sul lato del mucchio " E io cosa faccio ?" chiede Susi,visto che Amina,già pratica della cosa,ha incominciato a rompere i legnetti che Massimo aveva portato. "Tu guardi ed impari.." le dice Alan,ma Nicola interviene "Tu aiuti me.." Massimo lo guarda perplesso. Da dove viene questa cavalleria? Non è che suo fratello ha ragione ? "Guarda che bella barca !" sta dicendo Susanna. Massimo alza gli occhi al mare.. Al largo sta passando un lungo cabinato bianco. "Bella barca" pensa ,con consapevole apprezzamento ,ma ne ha viste tante ormai e l'occhiata che le lancia è veloce ,tanto che gli sfugge il lampo di luce che brilla dal ponte. "Guarda,guarda che bel quadretto! " e Cosimo si sofferma a lungo sul profilo di Vittoria,sulla sua figura delicata. Il cannocchiale che tiene tra le mani gli permette di vedere ogni suo lineamento,i riflessi del sole sui capelli,la curva delle spalle. Presto,però,la sagoma di Massimo gliela nasconde. "Farò i conti anche con te",si ritrova a sussurrare.
Piccolo incidente 11
"Dai,andiamo a guardare che ci fatto da mangiare Reginella,mi è venuta una fame !" Alan è il primo a stancarsi del gioco che,del resto, ormai per lui non è più una novità. "Si, anche io ho fame…" e Susi decide pure lei di seguirlo;così,visto che il gioco ha stancato ed è già passata da un pezzo l'ora del pranzo,anche gli adulti si dirigono al cesto delle provviste e all'ombrellone. "Dov'è la mamma ?" Susi si guarda attorno preoccupata e gli occhi le si riempiono di lacrime. Effettivamente Nora non si vede e tutti restano un attimo perplessi. Massimo vede la preoccupazione della bimba e corre ai ripari "Sarà andata a fare due passi dietro quelle rocce…c'è una bella spiaggetta anche lì. Adesso te la vado a cercare…non preoccuparti, arrivo subito .Intanto voi stendete la tovaglia senza riempirla di sabbia come al solito e preparate tutto.." L'uomo è veloce ed in un attimo è già sparito dietro una lingua di scogli che si allunga fino alla riva. Ed ecco,lontano ma ancora visibile,una figura seduta sulla spiaggia. Che strano,che fa? pensa,mentre le si avvicina. E' Nora e si sta tenendo un piede in mano,in una buffa posizione. "Ehi,Nora,sei qui,ma che fai?" " Ho pestato qualcosa …" "Fa vedere" e le si inginocchia vicino . "Cavolo, ma proprio su un riccio dovevi camminare,ti farà un male d'inferno….adesso bisogna cavare gli aculei,ma non si devono rompere,sennò è peggio. Intanto è necessario togliere la sabbia.."e così dicendo la tira su, passandole un braccio alla vita "Attenta a non appoggiare il piede,andiamo all'acqua" Lei lo guarda un attimo, stupita dalla sua decisione,ma lo asseconda "Meno male che non è lontana.." mormora Saltellando arrivano a sciacquare il piede e poi ritornano all'asciutto. Nora si risiede sulla sabbia con un sospiro"E adesso ?" " Adesso ti mangio" il tono è scherzoso ma il gesto meno. Massimo le si inginocchia davanti,le prende con decisione il piede e se lo porta alla bocca "Ma sei matto.che fai ?" e cerca di svincolare il piede dalla presa dell'uomo. "Devo toglierti le spine e questo è un vecchio sistema che mi hanno insegnato,fidati..ti farà un pò male ma è molto efficace. Pronta?" e ,così dicendo,le dà un morso leggero ma deciso,sputando quasi subito un pezzetto di aculeo "Visto…meno uno…" Nora ha trattenuto il respiro,non tanto per il dolore,era così stupefatta che non ha praticamente sentito nulla,quanto per quel gesto che le sembra così intimo e quasi proibito. Le mani di Massimo , calde e forti ma stranamente delicate,la testa bionda china sul suo piede ,la bocca di lui sulla sua pelle. Un brivido le passa addosso "Male ?" "Un po’" Cosa poteva dire , mica che in quel momento si era ritrovata a desiderare quell'uomo,a invidiare Vittoria che era padrona del suo cuore ? E proprio Vittoria ,dopo aver dato tirato fuori bibite e panini,si chiede dove siano finiti tutti e due "Umberto,ma dove saranno,che sia successo qualcosa ?" gli sussurra all'orecchio,per non farsi sentire dai bambini. " Adesso ci penso io…" anche Umberto e' perplesso,lancia uno sguardo a Daiana per farla stare lì,e si avvia anche lui dietro le orme del fratello. "Non ci posso credere ,ma che fanno?"Dire che è stupito è poco,pensare male sarebbe facile ma non è da suo fratello;comunque,è un po’ inquieto e poi…c'era sempre quell'accenno a Giulia che gli rimbalza nella memoria ...Decide di sdrammatizzare un po’. "Ehi, Massimo,che stai a fà ? sembra il remake di un libro di James Bond…." Quattro occhi perplessi lo guardano "Sei scemo,che dici ? Non vedi che ha pestato un riccio di mare,dai,dammi una mano che la portiamo dagli altri" Umberto si rendiconto che quello proprio non coglie il messaggio,così lascia perdere e,un po’ tirandola e un po’ sollevandola,ritornano dal gruppo. "Un piccolo incidente,Nora ha pestato un riccio sotto la sabbia…" "Oh " poverina…" esclama Daiana "Mamma ti fa male ?" "No,poco poco,ma non ci devo camminare su e togliere ancora qualche aculeo.." è la risposta e non riesca a fare a meno di pensare a come sarebbe stato risentire la forza di quelle mani,il calore di quella bocca. La voce di Vittoria la fa trasalire "Andiamo,allora,sarà meglio curare quel piede come si deve"E' premurosa e delicata,la aiuta a fasciarselo con un fazzoletto e ad infilarsi la tennis slacciata. Molto meglio pensare ad altro.
. Ritorni e addii 12
L'uomo guarda pensieroso il porticciolo affollato dall'interno della cabina. A Capri è ancora bella stagione e c'è gente in giro e barche in rada. Meglio così, comunque il suo obiettivo è restare a bordo mentre Carolina riprende la sua moneta,fondamentale per ottenere il denaro del padre ;non vuole certo farsi vedere. Ha giustificato questa sua decisione con una mezza verità,come al solito,raccontandole ciò che è successo a modo suo e lei ha accettato questa sua spiegazione, peraltro senza credergli del tutto. E' curiosa e si ripromette di buttare qualche frase in qua e in là perché deve proprio capire cosa è successo davvero con i Galiano e con Vittoria... e poi tutto quello che riguarda Massimo non la lascia indifferente. "Vai,ti porterà Angelo al molo e poi ti aspetterà lì…ha anche qualche cosa da fare per me." Cosimo le sorride,le stringe leggero una spalla e le dà un bacio veloce sulla guancia. Tutto casto e impersonale,pensa lei,ma le va bene così. Per ora. La prima ad incontrarla è Rossella."Proprio la voce di Capri …",pensa Carolina,ma fa buon viso a cattivo gioco. "Ciao Rossella,come stai ? in perfetta forma vedo,allora,l'erede,tutto bene?". La cordialità è d'obbligo e,comunque,la conoscenza di vecchia data lo impone. "Certo,grazie,e tu? Ti trovo benissimo…." E sottintende che,dopo il carcere,non pensava di trovarla così rilassata e elegante. ..ma già,non era la prima volta che Carolina cadeva in piedi…chissà chi era il malcapitato adesso ? " Si,bene,ma scusa,sai, non riesco a stare a chiacchierare come vorrei,vado di fretta…" "Già capisco che non ti va di stare troppo qui…." La frecciata è cattiva e Carolina non rinuncia al piacere di ribattere con una allusione ,anche se se ne pente subito. " Il mio caro amico " e accenna alla barca al largo " ha fretta di ritornare a Napoli…" Gli occhi di Rossella brillano di curiosità ma fa finta di nulla "Allora ciao,non ti voglio trattenere…stammi bene.." "Certo ,ciao" e si allontana verso Villa Isabella Rossella la guarda allontanarsi e poi si avvia veloce al porto. ""Ciao ragazzi…me lo fate un piacere?" Ninì e un suo amico sono sul molo e alla sua voce le si avvicinano "Certo,che c'è? " "Vedete quella barca laggiù ? chiedereste in giro chi è il proprietario ? con discrezione,mi raccomando.." A loro non par vero,curiosi come sono sull'argomento barche e poi quella è davvero uno spettacolo e l'avevano già notata dal suo arrivo. "Certamente,con piacere,è cosa fatta. All'ingresso di villa Isabella Carolina quasi si scontra proprio con chi è venuta a cercare : Massimo Certo che lui la prende ancora. Non c'è tempo che tenga ,Massimo resta una passione indimenticata ed indimenticabile. Fa un vero sforzo per apparire naturale ed indifferente e le sue parole suonano più brusche di quello che vuole. "Ciao Massimo,scusa se capito qui così all'improvviso ma ho avuto la possibilità di venire a Capri con un amico e ho pensato di venire a salutarvi. Credo che lascerò l'Italia per un po’…mi hanno offerto una tournèe in Sud America e penso che ne approfitterò .Sto salutando luoghi e persone che hanno fatto parte del mio passato…" e nel dire questo lo guarda con passione " e vorrei portare con me qualcosa che mi è caro. Questi panorami …e il ricordo di mio padre che ti ho lasciato l'ultima volta che ci siamo visti. Immagino che tu sappia di cosa sto parlando..la moneta che ti ho dato ..il suo portafortuna" Oddio,Massimo per un attimo non ricorda proprio nulla ma poi capisce che Carolina si riferisce alla moneta greca che gli aveva lasciato la volta in cui era andato a trovarla in carcere. "Ah…certo,Pantea….si,se è quella che vuoi te la vado a prendere subito,aspetta un attimo"e così dicendo si gira e sale le scale. Tutto pur di cavarsela velocemente di torno. Non desidera certo che rimanga troppo a lungo lì;è stanco di complicazioni,di persone che gli creano problemi. Poi, non è certo il caso che Umberto o Daiana la incontrino dopo quello che ha combinato con l'albergo… La donna si guarda attorno…quanti ricordi,quante speranze perdute. Eppure c'è una piega di caparbietà nella sua bocca; il destino le deve ancora qualcosa e quella moneta fa parte del suo futuro. Il passato,comunque,le viene quasi addosso .E' Gennarino che rischia di investirla con l 'Ape. ."Carolì ma sei matta ? quasi ti prendo sotto! E che ci fai qua fuori ? Sanno che sei qui ?" ed è sottinteso che è preoccupato che incontri sua figlia. C'è imbarazzo tra i due e l'arrivo di Massimo è un gradito diversivo. "Tieni,eccola qui.." le dice,dandole la moneta. Carolina guarda la mano tesa,allunga la sua sfiorando le dita dell'uomo, sospira piano "Grazie…" risponde a bassa voce. C'è un attimo di silenzio,tante cose in comune,negli occhi seri dell'uomo una comprensione ed una preghiera ; bisogna arrendersi alle situazioni,non cercare per forza di recuperare ciò che si è perso. Bisogna avere il coraggio di andare avanti. "Adesso vado via,salutami tu Reginella e gli altri…" Si gira rapida e si allontana velocemente. Al porto trova il marinaio che la sta aspettando mentre chiacchiera con una sua vecchia conoscenza,Ninì ed un altro che non ricorda. "Ciao,come va ?" saluta ma ha fretta ,in questo momento ne ha abbastanza di Capri e dei suoi ricordi,vuole andarsene e basta. Non le interessa più neanche fare domande su Cosimo o capire bene cosa sta succedendo. Sente un groppo alla gola,avrà tempo poi per indagare sulle vere intenzioni di quello. " Andiamo,facciamo presto.." dice ad Angelo "Certo,come vuole" L'aiuta a scendere sul tender,fa un cenno di saluto agli altri e mette in moto. "Non è cambiata per niente"commenta Ninì " Va bè,andiamo da Rossella…mi sa che non sarà contenta di quello che le diremo…non abbiamo capito nulla" Cosimo invece è molto contento di quello che gli ha riferito Angelo,molto più bravo dei suoi interlocutori a far chiacchierare le persone e quello che aveva sentito gli aveva dato un'idea. Si stava creando un museo per esporre le anfore e il resto . Poteva trovare il modo di farla pagare ai Galliano,a Massimo,per la precisione .Rientrato a Napoli,avrebbe lasciato in albergo Carolina,fatto qualche telefonata in giro,qualche incontro e poi sarebbe ritornato a Capri di nascosto. Aveva un progetto da portare a termine..
|